Storia

Cortale è appollaiato sull`istmo della Calabria,il punto più stretto tra i due mari,Ionio e Tirreno. Il nome Cortale deriva probabilmente dal greco ``cortazo`` (nutrire nella stalla) che in latino fu poi trasformato in cohortale (parco di animali). L`insediamento che forse fu l`elemento essenziale per le origini del paese è costituito da un monastero basiliano, intitolato a S. Michele e ai SS. Anargiri (Cosma e Damiano) . Il convento fu edificato nell`anno 1070, il più antico documento che riguarda questo monastero, risale al 1098. In questo documento è nominata ``Cortale`` ma solo come una contrada rurale. I monaci diffusero non solo l`importanza della preghiera ma anche una tendenza al progresso sociale e civile. Il paese in questi luoghi trovò uno sviluppo naturale, favorito da un territorio fertile e ricco di corsi d`acqua. Il centro storico nella zona delle ``cinque fontane`` e delle ``tre fontane``, sopravissute ai terremoti del 1783 e del 1905, ancora oggi testimonia quel passato. L`antica atmosfera può essere assaporata passeggiando nelle viuzze che si intersecano in questa zona, fino a giungere al caratteristico mulino ad acqua che la sovrasta. Dopo il terremoto del 1783 si costruì in una zona più alta del paese dove c`erano le proprietà delle ricche famiglie dei Cefaly e dei Venuti. Queste casate, avevano donato gratuitamente le proprie terre per la costruzione delle nuove abitazioni. Fu così che nacque il rione che fu denominato ``Donnafiori``. Nel corso degli anni Cortale fu infeudata a molti signori: ai San Licet (dal 1272 al 1331); ai Marzano, conti di Squillace (fino al 1408); ai Caracciolo, conti di Nicastro (fino al 1560); ai Palma (fino al 1566); ai Carafa di Nocera (fino al 1604); ai Loffredo (fino al 1699); ai Ruffo di Bagnara (fino all`eversione della feudalità nel 1806). Il 19 gennaio del 1807, con l`ordinamento amministrativo stabilito dai francesi Cortale fu elevata a rango di Università e compresa nel governo di Maida. Quattro anni dopo diventò Comune e fu assegnata al circondario di Maida. L`1 maggio del 1816, durante il periodo borbonico, diventò capoluogo di circondario con giurisdizione sui comuni di Jacurso, Vena e Caraffa. La storia di Cortale è lunga quasi mille anni, nel paese si trovano ancora numerose tracce del passato: la Chiesa Matrice della Madonna dell`Assunta di stile barocco risale al Settecento. All’interno della Chiesa, oltre a numerosi affreschi è possibile ammirare alcune tele, che la tradizione attribuisce ad Andrea Cefaly ``il vecchio``. Tutti questi dipinti testimoniano il fermento culturale ed artistico che Cortale visse ai tempi della scuola di pittura istituita dall`artista calabrese nel 1862 col nome ``Istituto Artistico Letterario``. Un anno dopo si affiancò alla scuola cortalese una `` Società degli Artieri``. Quest`ultima aveva un presidente onorario d`eccezione, Giuseppe Garibaldi, nel 1860 Cefaly aveva combattuto al suo seguito. Ancora nella Chiesa di S. Giovanni si possono ammirare dipinti dell’artista calabrese, la cui opera più nota ``La Tradita`` conosciuta anche come ``La Traviata`` è custodita nel Museo del Louvre a Parigi. In questa Chiesa è custodita una S. Croce Bizantina in pietra, rinvenuta in agro di Cortale da alcuni contadini tra il 1100 ed il 1200. Volendosi addentrare ancor di più nella cultura del pittore cortalese basterà visitare la sua abitazione. Gli affreschi che si ritrovano all`interno del palazzo, ci comunicano la profonda conoscenza letteraria del Cefaly e il suo amore per Dante. L`arte pose Cortale al centro di contatti importanti con città culturalmente elevate. Molti cortalesi ricoprirono alte cariche statali. Tra questi ricordiamo il Senatore Francesco Todaro (Cortale 1864 Roma 1950), il Senatore Antonio Cefaly (Cortale 1850 Roma 1928), l`Onorevole Salvatore Foderaro (Cortale 1908 Roma 1979) per finire con Andrea Cefaly ``junior`` (Cortale 1901-1981) apprezzatissimo pittore contemporaneo. Cortale non è ricca solo di arte e notevoli persone ma anche di tradizioni che tutt`oggi vengono tramandate. Le risorse economiche del paese erano legate all`agricoltura, la vite l`ulivo ed i cereali (ancora oggi sono pregiati i fagioli del ``Grosso``) insieme alle castagne. Ancora la pastorizia , le fibre tessili, la coltivazione del baco da seta che negli ultimi anni è stata ripresa. L`artigianato del legno ha lasciato pregiati mobili.
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